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Proposte di modifiche – Asti Docg – Canelli Docg e Barbera d’Alba Doc

Sono questi giorni di fermentazione nelle cantine, ma ad essere in fermento sono anche idee e proposte di ammodernamento di alcune denominazioni d’origine. Riepiloghiamo ora lo status dei lavori sui vini Asti spumante; Canelli, che passa da menzione geografica a DOCG a sé e Barbera d’Alba. 

CANELLI E ASTI DOCG - Lo scorso 19 settembre il Comitato Vitivinicolo Regionale (consultivo) ha discusso ed approvato all’unanimità, per quanto interessa i vini di Cuneo, le due proposte di modifica dei disciplinari Asti e Canelli. Ora tutto il fascicolo verrà trasmesso al Ministero per iniziare il lungo iter di approvazione definitiva. Riguardo la proposta Canelli DOCG, visto che è consentita la scelta vendemmiale verso la DOCG Asti, è emersa la necessità di applicare le medesime regolamentazioni circa l’espansione del potenziale vitato (se resta il blocco delle iscrizioni sull’Asti si estende anche al Canelli) onde non generare disparità rispetto i produttori e possibili disequilibri commerciali. Relativamente alla esclusione dal Canelli DOCG di alcuni comuni già facenti parte della sottozona omonima dal 2011, il loro atteso inserimento nelle tipologie Langhe consentirà di trovare la soluzione di pari opportunità e pare “mettere tutti d’accordo”.

Le principali proposte di modifica dell’attuale disciplinare, Asti sono:  

  • la base ampelografica da 100 % di moscato passa a 97% con possibilità di 3% altri vitigni;

  • aumento resa Asti metodo classico da 80 a 100 q /ha, riduzione del grado potenziale da 11 a 10 e aumento della resa in vinificazione da 60 a 75% come per la tipologia Asti spumante;

  • decade il vincolo di passaggio interno da tipologie diverse esempio da Moscato d’Asti può ottenersi anche Asti classico (prima vietato). Relativamente al contenuto zuccherino dell’Asti esso ora spazia dal pas dosè al dolce (prima da extra sec a dolce);

  • il termine vigna ora è ammesso anche per l’Asti e non solo per il Moscato d’Asti;

  • eliminata sottozona Canelli, che diventa una DOCG specifica sganciata dal disciplinare Asti (come specificato poco sopra);

  • la sottozona S.Vittoria non è solo più riservata al moscato, ma anche a tutte le tipologie spumante, e la sua resa da 90 passa a 95 q /ha, la resa in vinificazione da 72 passa a 75%. L’ampelografia identica ad Asti.

 

BARBERA D’ALBA – Il Consorzio di Tutela interessato ha diramato nei giorni scorsi ai produttori della DO una nota che illustra le proposte di modifica che si sono discusse e ora poste alla valutazione degli interessati, che liberamente potranno avvallare oppure no.

Nel merito, sempre il Consorzio informa che la consulta della denominazione Barbera d’Alba DOC (gruppo di lavoro interno al medesimo Consorzio), nei mesi scorsi ha discusso tre punti/ proposte:

  • il passaggio a DOCG;

  • l’inserimento della sottozona “Castellinaldo”;

  • l’ampliamento dell’area di produzione.

A riguardo il passaggio a DOCG a seguito di verifica del Consorzio presso il Ministero è emersa l’incompatibilità in contemporanea con le altre modifiche. La Consulta consortile, dopo aver analizzato attentamente le proposte, ha presentato le istanze al Consiglio di Amministrazione il quale, tenuto conto anche di quanto sopra affermato dal Ministero, “ha deliberato di sottoporre all’approvazione dei produttori prima le varianti riguardanti l’inserimento della sottozona e l’ampliamento dell’area di produzione per poi rimandare ad un secondo momento la richiesta di passaggio a DOCG”.

LA SITUAZIONE: le modifiche che saranno prossimamente sottoposte ai produttori aventi diritto (se iscritti alla DOC in questione) di firma, sono le seguenti:

  • Inserimento della Sottozona “Castellinaldo”, già attualmente marchio collettivo. Tale sottozona comprende oltre il comune di Castellinaldo che ne porta il nome, anche Canale, Castagnito, Guarene, Priocca, Vezza.  Perché la modifica venga approvata è necessario ottenere il consenso del 30 % dei produttori che rappresentino almeno il 30 % della superficie totale. 

  •  Ampliamento dell’area di produzione. – La proposta riguarda l’estensione dell’area di produzione all’intero territorio dei comuni del doglianese: Bastia, Belvedere, Clavesana, Cigliè, Dogliani, Farigliano, Rocca Cigliè, Somano, e il ritocco dei confini di alcuni comuni del Roero: Montà, Santo Stefano Roero e Monteu Roero in coerenza con i confini della DO Langhe. Perché la modifica venga approvata è necessario ottenere il consenso del 51% dei produttori che rappresentino almeno il 66 % della superficie totale.

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